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124 milioni contro povertà ed esclusione: l’Emilia-Romagna approva il nuovo Piano triennale

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di Redazione

26/11/2025

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L’Assemblea legislativa ha approvato il Piano regionale per il contrasto alle povertà 2025-2027, documento che definisce una strategia organica e pluriennale per sostenere chi vive condizioni di fragilità economica e sociale. Un Piano che mobilita 124 milioni di euro, integrando fondi nazionali, regionali e comunitari, con l’obiettivo di trasformare gli interventi di emergenza in percorsi di autonomia reale.

Un sistema coordinato di interventi e una visione ampia della marginalità

Il presidente della Regione Michele de Pascale e l’assessora Elena Mazzoni hanno presentato il Piano evidenziando la necessità di affrontare la povertà come “questione di dignità e diritti fondamentali”. Una strategia che affianca al sostegno economico interventi su casa, cura, lavoro, mobilità e rete sociale, puntando su una forte integrazione tra servizi pubblici, sanità e Terzo Settore.

Tra le priorità figurano il rafforzamento del servizio sociale professionale, con nuove assunzioni finanziate da 12,3 milioni di euro e un obiettivo già raggiunto con un assistente sociale ogni 3.362 abitanti, e l’estensione dell’Housing First, che mette al centro il diritto a una casa stabile come primo passo per la ripartenza. Confermata inoltre la continuità del Pronto intervento sociale, indispensabile per rispondere a emergenze abitative e situazioni di fragilità acuta.

Accanto a queste misure vengono potenziati recupero e redistribuzione del cibo, microcredito sociale, interventi per prevenire sovraindebitamento, mobilità agevolata e progetti energetici comunitari a forte valenza solidale.

Un approccio basato su dati e ricerca per intercettare i bisogni reali

La Regione ha attivato un percorso di studio con le università per analizzare i profili di vulnerabilità attraverso strumenti avanzati e simulazioni basate sull’algoritmo Amartya, con l’obiettivo di intervenire in modo più tempestivo e mirato.

Nel territorio emiliano-romagnolo persistono condizioni di fragilità significative: 139mila famiglie sono in povertà relativa e oltre 8mila persone vivono condizioni di marginalità estrema. Nel suo intervento, Mazzoni ha richiamato l’attenzione anche sulla dimensione della violenza economica, evidenziando dati che segnano ancora pesanti disparità: le donne guadagnano in media il 13% in meno degli uomini, e la loro presenza nei ruoli dirigenziali non supera il 22%.

È una fotografia che spiega la necessità di politiche complesse, capaci di restituire strumenti di autonomia, perché povertà e disuguaglianze non si superano con interventi isolati ma con un lavoro che unisce istituzioni, territori e comunità.

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