Amartya, il digitale che racconta la povertà
di Redazione
22/09/2025
C’è un nuovo strumento al servizio della Regione Emilia-Romagna per affrontare una delle sfide più complesse: la povertà. Si chiama Amartya, un gemello digitale della popolazione regionale sviluppato in collaborazione con UniMoRe e il Dipartimento di Economia “Marco Biagi”. Non un semplice archivio di dati, ma un sistema di simulazione avanzata capace di prevedere l’impatto delle politiche sociali e di valutarne la sostenibilità economica.
Il progetto nasce dall’iniziativa dell’assessorato all’Agenda digitale e al Contrasto alle povertà, guidato da Elena Mazzoni, che ha voluto unire competenze tecnologiche e sociali per disporre di un quadro analitico completo. Non ci si limita al reddito: vengono analizzati lavoro, abitazione, spese quotidiane come trasporti ed energia, con l’obiettivo di fotografare la realtà di famiglie e individui che vivono situazioni di fragilità.
Politiche su misura e dati reali
Le parole dell’assessora chiariscono la direzione: individuare i fattori che contribuiscono al disagio, capire come cambiano i profili di povertà e rendere gli interventi regionali più mirati. Questo significa poter verificare se le misure già in campo abbiano realmente prodotto effetti positivi e, al tempo stesso, valutare nuove strategie con maggiore consapevolezza.
Un investimento che guarda avanti
Amartya funziona grazie alla piattaforma Margherita, l’infrastruttura big data della Regione, costruita con 3,5 milioni di euro di fondi europei. Già testata in ambiti come l’ambiente e la mobilità, viene ora applicata al welfare con la promessa di un impatto diretto sulle politiche pubbliche.
La durata prevista del progetto è di 20 mesi, ma i primi dati utili potrebbero arrivare entro la fine dell’anno. Una tempistica che testimonia la volontà di accelerare l’uso del supercalcolo non come esercizio accademico, ma come strumento concreto per dare risposte tempestive a bisogni sociali sempre più complessi.
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