Bologna, il Consiglio comunale apre i lavori con Gaza, stadio e cantieri
di Redazione
23/09/2025
La seduta del Consiglio comunale di Bologna del 22 settembre si è aperta con un lungo giro di interventi che hanno attraversato, in rapida successione, la politica internazionale, le vertenze occupazionali e i grandi temi della vita cittadina. Un’ora e mezza di dichiarazioni ha restituito la fotografia di una comunità politica polarizzata, ma anche profondamente intrecciata con le tensioni sociali e culturali del territorio.
Gaza e la città: un filo che lega le voci
L’eco della guerra a Gaza ha attraversato più di un intervento. A cominciare da Siid Negash, che ha parlato di “fermare tutto per i palestinesi”, fino alle dichiarazioni di Giulia Bernagozzi, Cristina Ceretti e Franco Cima, che hanno declinato la questione su piani differenti: dal riconoscimento della tragedia umanitaria al legame con la crisi economica che investe anche Bologna. Questa connessione tra conflitti globali e vissuto locale è stata uno dei tratti più significativi dell’avvio di seduta.
Dal lavoro ai trasporti: urgenze cittadine
Non sono mancati i riferimenti a problemi concreti e immediati. Giacomo Tarsitano ha richiamato l’attenzione sulla vertenza Yoox, mentre Giulio Venturi ha riportato il tema del nuovo stadio al centro del dibattito. Nicola Stanzani e Paola Francesca Scarano hanno invece puntato il dito sul traffico e sul degrado dei Giardini Margherita. Sul fronte infrastrutturale, Marco Piazza ha acceso i riflettori sui cantieri del tram, mentre Claudio Mazzanti ha proposto una riflessione più ampia su aeroporto, Passante e sicurezza, richiamando la responsabilità del governo nazionale sui rinforzi di pubblica sicurezza promessi per Bologna.
Il risultato è stato un avvio di lavori acceso e densissimo, che ha mostrato come il Consiglio comunale resti lo spazio privilegiato dove si intrecciano istanze locali e richiami internazionali, tra preoccupazioni per il futuro della città e per le sorti del mondo.
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