Bologna, inaugurato il Nodo di Rastignano: la nuova viabilità è realtà
di Redazione
20/10/2025
È entrata in funzione la variante alla SS 65 della Futa, un’opera che ridisegna la mobilità tra Pianoro, San Lazzaro e Bologna. Con l’apertura del secondo lotto del Nodo di Rastignano, sabato 18 ottobre 2025, si chiude un percorso infrastrutturale atteso da anni che migliora l’accessibilità dell’area metropolitana e restituisce fluidità al traffico tra la Fondovalle Savena e la rotonda Mafalda di Savoia.
Un’infrastruttura da 45 milioni di euro per il territorio
Il Nodo di Rastignano è un intervento strategico, finanziato complessivamente con oltre 45 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, dal Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche e da risorse proprie della Città metropolitana di Bologna.
Realizzato dalla RTI Strabag Spa – Eco Demolizioni Srl, il progetto ha richiesto soluzioni ingegneristiche di grande precisione: un viadotto di 263 metri, una galleria ferroviaria artificiale, due rotatorie principali e una serie di opere idrauliche e paesaggistiche a tutela del territorio.
Durante l’inaugurazione, i rappresentanti istituzionali hanno sottolineato il valore di un’opera che non è solo viabilità, ma anche rigenerazione urbana.
“Questa infrastruttura alleggerisce il traffico urbano e restituisce vivibilità ai centri abitati, senza compromettere il paesaggio”, ha dichiarato Irene Priolo, assessora regionale alla Mobilità e all’Ambiente.
Viadotti, gallerie e barriere verdi
Il nuovo tracciato di 1,5 km si estende dal Ponte delle Oche fino a via Madre Teresa di Calcutta, integrandosi con il primo lotto realizzato da RFI nel 2020. Tra le opere più significative, spicca il viadotto Rastignano, in acciaio corten e calcestruzzo, progettato per attraversare il torrente Savena e l’abitato, e la galleria artificiale sotto la ferrovia Bologna-Firenze, lunga 100 metri, che consente un passaggio sicuro e lineare della nuova viabilità.
Sono inoltre previste opere di mitigazione acustica e ambientale per oltre 2,2 chilometri, la realizzazione di una duna verde e barriere trasparenti in prossimità delle abitazioni e interventi di compensazione paesaggistica per 300 mila euro, con la piantumazione di nuovi alberi e arbusti.
Tra le opere collaterali, in fase di ultimazione, figurano la riqualificazione di via Buozzi, i nuovi percorsi pedonali e ciclabili e il parcheggio del Parco del Paleotto, che si estenderà su un ettaro di verde attrezzato.
Il Nodo di Rastignano rappresenta oggi una delle opere più significative per la mobilità metropolitana bolognese, un progetto che unisce infrastruttura, ingegneria e sostenibilità ambientale in un equilibrio destinato a durare nel tempo.
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