Bologna, scontro sugli affitti brevi: Ascom Casa attacca il Comune

Le possibili restrizioni annunciate dal Comune sugli affitti brevi hanno acceso la reazione delle associazioni di categoria. Il comparto Ascom Casa Confcommercio Bologna, che riunisce Abiconf, Appc e Fimaa, parla di un rischio concreto per il diritto di proprietà privata e di un danno per l’intera economia cittadina.

«Un bene privato non si tocca»

I presidenti Andrea Tolomelli, Debora Lolli e Roberto Maccaferri hanno chiarito che l’amministrazione non può intervenire sulla piena disponibilità dei beni privati, pena il ricorso immediato nelle sedi competenti. Secondo le associazioni, la casa rappresenta un patrimonio che non può essere regolato con misure punitive. Gli strumenti da adottare, affermano, devono puntare a favorire l’offerta con incentivi e premialità, non con divieti che rischiano di bloccare un settore vitale.

Turismo ed economia in gioco

Il comparto sottolinea inoltre che Bologna vive una stagione di grande vitalità turistica, grazie a eventi, università e strutture ospedaliere che attirano visitatori da ogni parte del mondo. Gli affitti brevi rappresentano un tassello importante di questo sistema, garantendo posti letto e nuove opportunità di lavoro. Limitare questo canale, denunciano, equivarrebbe a penalizzare l’economia diffusa, dagli esercizi commerciali alle imprese di servizi.

Per Ascom Casa la soluzione è già a portata di mano: il Comune possiede immobili sfitti che potrebbero essere destinati a locazioni calmierate, offrendo così risposte concrete a studenti e famiglie. Attivare l’Agenzia sociale per l’affitto significherebbe aprire una strada di collaborazione istituzionale senza mettere a rischio il diritto dei cittadini a utilizzare la propria casa come ritengono opportuno.