Cimone, il primo comprensorio ecogreen dell’Appennino: investimenti, tecnologia e una nuova idea di montagna
di Redazione
20/11/2025
Nel cuore dell’Appennino modenese, il Comprensorio del Cimone celebra mezzo secolo di attività presentandosi come prima stazione sciistica ecogreen dell’Appennino, frutto di un percorso di innovazione che coniuga sostenibilità, tecnologia e tradizione sciistica.
Impianti all’avanguardia per un turismo sostenibile
Tra le novità più evidenti: l'impianto di innevamento in grado di produrre il 30% di neve in più con un terzo di consumo in meno di acqua ed energia; quattro battipista di nuova generazione, dotati di sensori che “ascoltano” la neve e guidano l’operatore con precisione, riducendo i consumi.
Secondo Roberta Frisoni, assessora regionale al Turismo, Sport e Commercio, il Cimone rappresenta un modello concreto di turismo sostenibile, coerente con la direzione strategica della Regione Emilia-Romagna.
Investimenti pubblici e privati per il futuro della montagna modenese
Dal 2000 al 2024, la Regione ha stanziato oltre 11,2 milioni di euro per la sicurezza, i servizi e gli impianti delle stazioni sciistiche emiliano-romagnole. Solo nei Programmi Stralcio 2025, più di 1,4 milioni di euro sono stati destinati alla montagna modenese: 423mila euro per la revisione dell’impianto LM 38 Grotti Esperia a Sestola; 408mila euro per interventi nel comprensorio Cimone–Piane di Mocogno, dalla manutenzione straordinaria alla sicurezza e all’innevamento artificiale.
Progetti di riqualificazione e innovazione tecnologica
Il percorso non si limita agli impianti esistenti: con 6 milioni di euro nel 2023, è stato avviato un programma triennale da 12,7 milioni per nuove seggiovie, riqualificazione delle funivie, potenziamento dei collegamenti e miglioramento dell’innevamento artificiale. Sei interventi su otto sono localizzati nel modenese, confermando la centralità strategica dell’area.
Per il biennio 2025–2026, sono stati candidati ulteriori progetti al Fondo unico del turismo: nuovo tappeto a Fanano, impianto di innevamento 4.0 per la pista “Piana Amorotti” e riqualificazione della Funivia Passo del Lupo. Inoltre, il Ministero del Turismo ha attivato un programma straordinario per recuperare finanziamenti residui, includendo la riqualificazione energetica del Palaghiaccio di Fanano e il secondo stralcio della funivia Stellaro–Rovinella di Montecreto, trasformata in mini-ovovia.
Una montagna che guarda al futuro
Il risultato è un sistema montano rinnovato, capace di mantenere la propria identità storica e allo stesso tempo offrire esperienze sciistiche moderne e sostenibili. La stazione del Cimone non si limita a cambiare gli impianti, ma ripensa il modo stesso di vivere la montagna, integrando tecnologia, efficienza e rispetto ambientale.
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