Come disdire Telepass: tutte le modalità per chiudere il contratto in modo semplice e corretto
di Redazione
12/11/2025
Disdire un contratto Telepass può sembrare un’operazione burocratica, ma in realtà si tratta di un procedimento piuttosto lineare, a patto di seguire con precisione le istruzioni previste dal gestore.
Chi decide di chiudere l’abbonamento lo fa spesso per motivi pratici: un’auto venduta, un cambio di banca, o semplicemente la scelta di non utilizzare più il servizio di pedaggio automatico.
In ogni caso, è importante sapere che il contratto Telepass è personale e va disattivato in modo formale, restituendo l’apparato e rispettando i tempi stabiliti.
Comprendere come disdire Telepass significa quindi conoscere i canali disponibili, i documenti richiesti e le condizioni contrattuali che regolano la cessazione del servizio.
Quando ha senso disdire Telepass
Prima di affrontare la procedura, è utile chiarire se la disdetta sia davvero la scelta giusta.
Telepass consente di viaggiare senza fermarsi al casello, pagando automaticamente i pedaggi tramite addebito bancario o su carta.
Il vantaggio principale è la velocità, ma se si utilizza l’autostrada di rado o si dispone di veicoli aziendali con altri sistemi di pagamento, mantenere un contratto attivo può risultare superfluo.
Altri motivi frequenti riguardano il cambio di intestazione del veicolo, la sostituzione del mezzo o il passaggio a servizi digitali alternativi come Telepass Pay o UnipolMove.
In ogni caso, la chiusura deve essere comunicata in modo ufficiale, perché l’apparato elettronico (il dispositivo grigio con il logo Telepass) resta di proprietà della società e deve essere riconsegnato.
Le modalità per disdire Telepass
Esistono diverse modalità per disdire un contratto Telepass. L’utente può scegliere quella più comoda in base alla propria situazione.
1. Disdetta presso un punto fisico Telepass Point o Centro Servizi
È la soluzione più diretta e immediata.
I Telepass Point sono presenti in molti centri commerciali e negozi di elettronica, mentre i Centri Servizi Telepass si trovano lungo le principali autostrade italiane.
Basta recarsi con:
-
il dispositivo Telepass;
-
un documento d’identità;
-
il codice fiscale;
-
l’eventuale contratto o tesserino associato.
L’operatore provvede alla chiusura del contratto e al ritiro dell’apparato, rilasciando una ricevuta che conferma la restituzione.
Da quel momento, il dispositivo non può più essere utilizzato e non vengono addebitati ulteriori importi.
2. Disdetta tramite raccomandata A/R
Chi non ha un punto vendita nelle vicinanze può inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno.
La lettera va indirizzata alla sede Telepass S.p.A., allegando:
-
una copia del documento d’identità;
-
una dichiarazione scritta di recesso;
-
il dispositivo Telepass, che va inserito in un pacco ben protetto.
Nel testo della comunicazione è consigliabile indicare:
-
i propri dati anagrafici e il codice cliente;
-
la richiesta di chiusura del contratto;
-
la data a partire dalla quale si desidera interrompere il servizio.
È importante conservare la ricevuta postale come prova della spedizione, in caso di contestazioni future.
3. Disdetta online tramite area clienti o app
Chi gestisce il proprio account Telepass tramite app mobile o portale online può avviare la procedura direttamente dal proprio profilo.
Nell’area personale è presente la sezione “Gestione contratto” o “Recesso”, dove è possibile inoltrare la richiesta di disattivazione.
In alcuni casi, la società potrebbe richiedere comunque la restituzione fisica del dispositivo, che dovrà essere spedito all’indirizzo indicato nella comunicazione di conferma.
La procedura online è comoda, ma va completata con attenzione: la chiusura è effettiva solo quando il Telepass viene riconsegnato o dichiarato inutilizzabile.
4. Disdetta tramite banca o istituto convenzionato
Per chi ha sottoscritto il contratto attraverso la banca (ad esempio Intesa Sanpaolo, UniCredit o altri istituti convenzionati), la disdetta può essere richiesta direttamente allo sportello o tramite home banking.
La banca si occupa di trasmettere la comunicazione al gestore, ma l’utente deve comunque riconsegnare l’apparato presso un punto Telepass o via posta.
Cosa succede dopo la disdetta
Dopo la chiusura, Telepass invia un’email o una comunicazione scritta che conferma l’avvenuto recesso e l’eventuale saldo residuo.
Gli ultimi pedaggi effettuati vengono comunque addebitati, poiché il sistema registra con ritardo i transiti autostradali (anche fino a 30 giorni).
È quindi possibile ricevere un ultimo addebito anche dopo la disdetta: non si tratta di un errore, ma di un conguaglio relativo ai passaggi effettuati prima della chiusura del contratto.
Se l’apparato non viene restituito, Telepass può addebitare una penale per mancata riconsegna.
Il dispositivo è infatti un bene aziendale in comodato d’uso, e la sua mancata restituzione comporta un costo di circa 25 euro, variabile in base alla tipologia del contratto.
Tempistiche e validità della disdetta
La richiesta di recesso produce effetto entro 15 giorni lavorativi dalla ricezione della comunicazione o dalla consegna del dispositivo.
Durante questo periodo, il Telepass rimane attivo, ma l’utente può scegliere di non utilizzarlo per evitare ulteriori addebiti.
In caso di abbonamenti collegati a più dispositivi o veicoli, è possibile chiedere la chiusura solo di uno dei contratti, mantenendo attivi gli altri.
La gestione avviene tramite l’app o contattando l’assistenza clienti.
Come verificare la chiusura del contratto
Una volta completata la disdetta, è sempre buona pratica verificare che il contratto sia stato effettivamente chiuso.
Questo si può fare:
-
accedendo all’area personale Telepass e controllando lo stato del profilo;
-
verificando che non risultino più addebiti periodici sul conto o sulla carta;
-
controllando che il dispositivo non venga più riconosciuto ai caselli autostradali.
Nel caso in cui, dopo alcune settimane, il contratto risulti ancora attivo, è consigliabile contattare l’assistenza clienti con la documentazione di chiusura (ricevuta o email di conferma).
Recesso entro 14 giorni (diritto di ripensamento)
Chi ha sottoscritto un nuovo contratto Telepass online o telefonicamente ha diritto al recesso entro 14 giorni senza alcuna penale, ai sensi del Codice del Consumo.
La comunicazione deve essere inviata tramite email o raccomandata, specificando la volontà di esercitare il diritto di ripensamento e allegando i dati identificativi.
In questo caso, l’apparato va restituito immediatamente, e non verranno applicati costi aggiuntivi.
È una possibilità utile per chi si è iscritto per errore o ha cambiato idea subito dopo l’attivazione.
Differenze tra Telepass Family, Business e Pay
Il procedimento di disdetta varia leggermente in base alla tipologia del servizio.
-
Telepass Family: destinato ai privati, può essere chiuso seguendo una delle modalità standard.
-
Telepass Business: utilizzato da aziende o liberi professionisti, richiede una comunicazione formale su carta intestata e la restituzione degli apparati presso un centro dedicato.
-
Telepass Pay e Pay X: la chiusura può avvenire direttamente dall’app, ma occorre verificare che non ci siano servizi attivi collegati (assicurazioni, carburante, parcheggi).
In tutti i casi, la restituzione del dispositivo resta condizione essenziale per completare la disdetta.
Suggerimenti per evitare problemi
-
Conserva sempre le ricevute di consegna o spedizione del Telepass.
-
Verifica che non ci siano fatture aperte o pedaggi non ancora addebitati.
-
Disattiva eventuali servizi accessori, come il pagamento del carburante o il noleggio.
-
Controlla il conto bancario dopo la chiusura, per assicurarti che non vengano applicati ulteriori addebiti.
La precisione in queste fasi evita incomprensioni o contestazioni successive.
Considerazioni finali
Disdire un contratto Telepass è un gesto semplice, ma deve essere compiuto con metodo.
Non basta smettere di utilizzare il dispositivo: serve una comunicazione formale e, soprattutto, la restituzione fisica dell’apparato.
Una volta completato il processo, la chiusura è definitiva e non comporta spese, a meno che non si dimentichi di restituire il dispositivo.
Gestire correttamente la disdetta permette di evitare penali, doppie fatturazioni e inutili perdite di tempo.
E se in futuro si dovesse tornare a viaggiare spesso, riattivare un nuovo contratto sarà questione di pochi minuti: la libertà, in fondo, resta la parte più utile di ogni servizio ben gestito.
Articolo Precedente
Programma per recuperare file cancellati: logiche, limiti e metodi per un recupero davvero efficace
Articolo Successivo
Sport e scuola: in Emilia-Romagna cresce la rete di Scuola Attiva Kids
Redazione