Commercio al dettaglio in Emilia-Romagna: leggera ripresa nominale ma vendite ancora in calo reale

Unioncamere Emilia-Romagna ha diffuso i dati sull’andamento del commercio al dettaglio nel secondo trimestre del 2025, dai quali emerge un quadro caratterizzato da un lieve incremento nominale delle vendite (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2024), insufficiente tuttavia a compensare l’inflazione dei prezzi al consumo (+2% nello stesso arco temporale).

Vendite e settori: segnali contrastanti

Le vendite nel comparto alimentare restano sostanzialmente stabili (+0,2%), ma l’aumento non tiene il passo con l’inflazione specifica dei beni alimentari e bevande analcoliche (+3,5%), traducendosi di fatto in una perdita in termini reali. Nel non alimentare si registra un andamento più critico: abbigliamento e accessori calano del 2%, mentre i prodotti per la casa ed elettrodomestici segnano un -1,3%, pur in un contesto meno negativo rispetto al 2024. A trainare il settore sono gli ipermercati, i supermercati e i grandi magazzini, che fanno registrare un +3,5% nelle vendite. Al contrario, le imprese di minori dimensioni mostrano un rallentamento, evidenziando la crescente difficoltà dei piccoli operatori a competere sul mercato.

Imprese registrate e aspettative

Sul fronte demografico delle imprese, tra aprile e giugno si contano 383 nuove iscrizioni e 518 cessazioni. Il saldo negativo porta a 41.259 il numero di imprese registrate nel commercio al dettaglio al 30 giugno, pari a 221 unità in meno rispetto a un anno prima. Il giudizio delle aziende intervistate mostra un leggero miglioramento: il 30% segnala un calo delle vendite, contro il 40% che aveva riportato lo stesso dato nel 2024. Migliora anche la percezione sulle giacenze, con solo il 9% delle imprese che le considera eccedenti. Le aspettative per il trimestre in corso restano prudenti: la maggioranza degli operatori si attende una sostanziale stabilità, mentre meno di un quarto prevede un incremento delle vendite.