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Dalle città intelligenti alla mobilità dei ricercatori: Emilia-Romagna e Canada stringono un patto per il futuro dell’innovazione

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di Redazione

14/11/2025

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Il Canada–Italy Forum sull’intelligenza artificiale, ospitato quest’anno a Montréal, ha chiuso la sua settima edizione lasciando sul tavolo più di un impegno formale: ha introdotto una nuova geografia della collaborazione scientifica tra Emilia-Romagna e Canada, costruita su un’idea condivisa di tecnologia come infrastruttura umana prima ancora che digitale. In un momento in cui città, imprese e istituti di ricerca si confrontano con la sfida della resilienza urbana, il Forum ha dimostrato quanto sia necessario incrociare competenze e immaginare soluzioni comuni.

Un patto che guarda alle città del futuro e ai sistemi resilienti

La delegazione regionale, guidata dall’assessora Elena Mazzoni, ha portato in Canada una proposta di cooperazione molto precisa: far dialogare il sistema dell’innovazione emiliano-romagnolo con quello del Québec, creando ponti tra università e istituti di eccellenza. L’accordo tra il Clust-ER Build e l’AdapT Research Institute è il simbolo più evidente di questa volontà. Edifici intelligenti, infrastrutture adattive, gestione dei rischi climatici e trasformazioni urbane sono temi su cui entrambi i territori lavorano da tempo, ma il passo compiuto apre la porta a progetti congiunti e sperimentazioni che superano i confini regionali.

Nelle parole di Mazzoni, il Québec appare come un alleato naturale: attenzione per i diritti digitali, cultura della sostenibilità, rispetto per l’etica dell’IA. Valori che trovano nell’Emilia-Romagna un territorio altrettanto impegnato, non solo grazie al DaMa Tecnopolo di Bologna ma anche alla rete dei Clust-ER, capaci di portare imprese e ricercatori dentro un sistema scientifico in continua espansione.

Ricerca applicata e mobilità dei talenti: l’asse Bologna–Montréal

L’accordo guarda con decisione alla mobilità dei ricercatori, elemento sempre più centrale per costruire ecosistemi competitivi. Muoversi tra laboratori, accedere a infrastrutture diverse, condividere metodologie e risultati permette di accelerare l’innovazione e di integrare punti di vista differenti. È questo il valore che Emilia-Romagna e Québec hanno scelto di valorizzare: un approccio internazionale capace di generare conoscenza condivisa.

Per il Clust-ER Build, la collaborazione con l’istituto canadese rappresenta una frontiera nuova: significa poter misurare le proprie competenze su scala globale, intercettare tecnologie emergenti e sviluppare modelli urbani replicabili anche fuori dall’Europa.

Il Forum di Montréal si chiude quindi con un risultato che va oltre l’accordo firmato: la consapevolezza che, per affrontare sfide come il cambiamento climatico e la trasformazione delle città, la ricerca deve diventare un ponte stabile tra territori che scelgono di crescere insieme.

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