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Diesel Euro 5, la ZTL resta aperta fino al 2026: una proroga che invita a riflettere

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di Redazione

10/11/2025

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Per altri dodici mesi i possessori di auto diesel Euro 5 potranno continuare ad accedere alla ZTL cittadina. Una sospensione che prolunga fino al 1° ottobre 2026 la vita dei vecchi contrassegni, inizialmente destinati alla revoca già dal gennaio 2025. La decisione, formalizzata dal Consiglio comunale e recepita dopo la conversione in legge del Decreto 73/2025, nasce dall’esigenza di allineare le regole locali al PAIR 2030, il piano regionale che scandisce le tappe della transizione ecologica nella mobilità.

Tra deroga e transizione: cosa cambia per i residenti

Il rinvio riguarda i permessi ZTL di tipo R (residenti), PA (posto auto), T (temporaneo), IP (interesse pubblico), M (medici) e accompagnamento scolastico. La proroga non è un passo indietro ma un adeguamento necessario, che concede tempo per completare l’aggiornamento dei criteri e, nel frattempo, garantisce continuità ai cittadini.
Dal 2019, anno di istituzione della ZTL ambientale, il Comune ha progressivamente revocato oltre 6.850 permessi legati ai veicoli più inquinanti. Parallelamente, ha distribuito 570 bonus mobilità per un valore complessivo superiore a 350.000 euro, incentivando forme di spostamento più sostenibili.

Il bonus mobilità come leva culturale

Il bonus mobilità non è solo un contributo economico, ma un invito a cambiare abitudini. I residenti che hanno rinunciato al contrassegno hanno potuto utilizzare il beneficio per abbonarsi ai trasporti pubblici, al car sharing o al bike sharing, sperimentando alternative all’uso quotidiano dell’auto privata.
Il percorso non è privo di ostacoli: la riconversione della mobilità urbana richiede infrastrutture, servizi capillari e un cambiamento di mentalità. Tuttavia, le cifre raccontano una tendenza positiva, che nel medio periodo potrà alleggerire la pressione ambientale del traffico cittadino.

La proroga al 2026 non è dunque un rinvio della transizione, ma un passaggio di equilibrio tra necessità pratiche e obiettivi ambientali. La sfida resta aperta: accompagnare la città verso un modello di mobilità più pulito e inclusivo, senza lasciare indietro chi deve ancora compiere il passo.

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