Educazione sostenibile: Bologna lancia “Formiche Verdi”

Un modello che unisce comunità e istituzioni

La Città metropolitana di Bologna ha presentato “Formiche Verdi”, una strategia educativa innovativa che mira a connettere realtà diverse – dalle scuole alle imprese – sotto il segno dell’Agenda 2030. Finanziato dal MASE, il progetto nasce per trasformare la pluralità di iniziative locali in un sistema coerente, capace di generare sinergie e di costruire una cultura condivisa della sostenibilità.

Il nome scelto non è casuale: le formiche, simbolo di cooperazione, evocano la forza che nasce dall’agire collettivo. Ogni singola azione, se inserita in un contesto più ampio, contribuisce a una transizione “verde” capace di incidere sulla vita quotidiana delle persone. La metafora si lega anche al superamento degli ostacoli psicologici che frenano l’adozione di comportamenti sostenibili: sentirsi parte di una comunità amplia la motivazione individuale.

Due pilastri e tredici esperimenti

Alla base di “Formiche Verdi” ci sono due esperienze consolidate: il percorso “Agenda 2030 delle bambine e dei bambini”, che intreccia ricerca scientifica e scuole primarie, e il Festival della Cultura tecnica, che da evento diffuso diventa oggi laboratorio di esperienze trasformative.

Il progetto si articola già in 13 progetti pilota che esplorano approcci diversi. Alcuni esempi: il laboratorio RI-MADE-LAB per creare capi di moda upcycled a partire da materiali invenduti; “Impastiamo una città sostenibile”, dove studenti elaborano pizze antispreco con produttori locali; “Stop Fast Fashion”, che coinvolge il Consiglio comunale dei ragazzi di Monte San Pietro; fino a “Green Open Day”, che trasforma i centri per l’impiego in spazi di gamification dedicati al lavoro sostenibile.

👉 Scarica la scheda che riassume per titoli i 13 progetti pilota (PDF, 254 KB)