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Emilia-Romagna, due nuovi progetti per comunità più inclusive e sicure

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di Redazione

06/11/2025

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La sicurezza urbana, quando nasce dall’ascolto e dall’educazione, si traduce in coesione. È il principio alla base dei nuovi accordi di programma siglati dalla Regione Emilia-Romagna con l’Unione della Romagna Faentina e con l’Unione delle Terre d’Argine, due territori diversi ma accomunati dalla volontà di affrontare il disagio sociale non con la repressione, ma con la costruzione di opportunità.

Faenza: educazione, prevenzione e nuove figure di prossimità

Nel ravennate, il progetto si concentra sui giovani e sulle situazioni di disagio emergente. Le azioni previste puntano al contrasto della dispersione scolastica, al sostegno di percorsi educativi personalizzati e al coinvolgimento delle imprese locali in attività formative e laboratori socio-occupazionali.
L’intervento, finanziato con 128mila euro regionali su 160mila complessivi, include anche il rafforzamento della videosorveglianza nei parchi Bucci e della Rocca, luoghi simbolici della socialità faentina. Sarà inoltre introdotta la figura dello Street Tutor, sperimentata in collaborazione con la Prefettura di Ravenna: un operatore di strada con funzioni di mediazione e supporto alla sicurezza partecipata, presente durante eventi o nei pressi di locali pubblici.

Terre d’Argine: controllo del territorio e inclusione sociale

Nel modenese, l’intervento – dal valore di 345mila euro – si fonda su un modello integrato di presidio territoriale e educativa di strada. Accanto al completamento della rete di videosorveglianza e all’attivazione di pattuglie congiunte di polizia locale, il progetto coinvolge operatori sociali e associazioni in azioni di mediazione e ascolto nei quartieri più esposti a fragilità.
Particolare attenzione è rivolta ai giovani: attraverso attività di gruppo, sport e momenti di socializzazione, si punta a prevenire l’emarginazione e a restituire fiducia nelle istituzioni e nel proprio territorio.

Come ha evidenziato il presidente Michele de Pascale, “la sicurezza nasce dalla partecipazione e dalla qualità della vita nei quartieri. Le politiche regionali puntano su educazione, prossimità e inclusione per rendere le città più vivibili e solidali”.

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