Emilia-Romagna: estesa l’esenzione dal ticket per le vittime di violenza
di Redazione
26/11/2025
La decisione è stata formalizzata dalla Giunta regionale e potenzia in modo significativo la rete di tutela sanitaria dedicata alle persone che hanno subito violenza di genere o aggressioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. In Emilia-Romagna l’accesso gratuito alle cure, già garantito al Pronto soccorso e nei consultori familiari, viene ora esteso anche alle visite specialistiche ambulatoriali necessarie per affrontare le conseguenze fisiche e psicologiche della violenza subita.
Si tratta di una misura destinata a incidere a fondo sul percorso di fuoriuscita dalla violenza, rimuovendo uno degli ostacoli più frequenti: il costo delle prestazioni sanitarie successive all’urgenza, spesso affrontato in solitudine dalle vittime, in un momento di fragilità e vulnerabilità emotiva.
Un nuovo codice di esenzione dedicato e valido per un anno
Il provvedimento introduce un codice identificativo specifico, valido per dodici mesi e rinnovabile qualora persistano condizioni cliniche correlate all’evento traumatico. La scelta del legislatore regionale è stata quella di individuare uno strumento semplice, rapido e rispettoso della riservatezza: è sufficiente presentare un referto del Pronto soccorso o un certificato specialistico rilasciato da una struttura sanitaria pubblica. Non è richiesto alcun passaggio giudiziario o amministrativo aggiuntivo, un elemento non secondario per chi teme ripercussioni familiari, lavorative o sociali.
L’esenzione riguarda tutte le visite specialistiche ambulatoriali necessarie, incluse valutazioni mediche, psicologiche e percorsi diagnostici specifici. In questo modo la cura non si ferma all’intervento di emergenza, ma accompagna concretamente la persona durante i mesi successivi, quando il corpo e la mente iniziano a misurarsi con le conseguenze del trauma.
Un impegno politico che si traduce in supporto reale
Gli assessori regionali Massimo Fabi e Gessica Allegni hanno presentato il provvedimento richiamando il valore simbolico della scelta, approvata nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una decisione che si iscrive nella strategia regionale contro la violenza di genere e le discriminazioni verso persone LGBTQ+, un lavoro costruito nel tempo attraverso il potenziamento della rete dei centri antiviolenza, della formazione degli operatori sanitari e dei servizi territoriali.
Le loro parole sottolineano la volontà di accompagnare le vittime senza abbandonarle alla solitudine dopo il primo momento di emergenza, perché la fase più delicata arriva spesso quando i riflettori si spengono e diventa necessario ricostruire quotidianità, fiducia e salute.
L’Emilia-Romagna conferma così la scelta di trattare la violenza come una questione di salute pubblica, riconoscendo il diritto alla cura come pilastro di autonomia e sicurezza. Una politica che parla di dignità e che si misura nei gesti concreti: garantire cure senza ostacoli, senza paura e senza costi che possano trasformarsi in barriere.
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