Emilia-Romagna, un patto per l’economia sociale tra Comuni e cooperative
di Redazione
22/09/2025
Il 16 settembre a Bologna è stato firmato un protocollo d’intesa che unisce ANCI Emilia-Romagna e le tre centrali cooperative regionali – AGCI, Confcooperative e Legacoop – in un percorso comune di cinque anni dedicato all’economia sociale. Alla firma erano presenti il presidente di ANCI e sindaco di Imola Marco Panieri, insieme ai co-presidenti dell’Alleanza delle Cooperative Francesco Milza, Emanuele Monaci e Daniele Montroni.
Obiettivi e prospettive del protocollo
L’accordo mira a sviluppare politiche condivise in settori chiave: rigenerazione urbana, abitare, welfare culturale, worker buyout, aree interne, ambiente ed energia, con un’attenzione particolare all’Urban Health. In ciascuno di questi ambiti, il partenariato pubblico-privato sociale diventa occasione per sperimentare modelli innovativi, capaci di rispondere alla crisi climatica, al calo demografico e al rischio di spopolamento delle aree montane. Secondo i promotori, il modello cooperativo si conferma un attore fondamentale per il territorio, non solo per la gestione dei servizi ma anche per la capacità di rigenerare valore economico e sociale.
Numeri e progetti concreti
I dati danno la misura di questa forza: 4.400 cooperative, 237.000 addetti e un fatturato complessivo di quasi 45 miliardi di euro, pari al 13,6% dell’economia regionale. Risultati già visibili anche nell’edilizia abitativa, con migliaia di alloggi a canone agevolato o destinati alla vendita, e nell’energia, con 129 comunità rinnovabili attive o in fase di avvio entro il 2024.
Il protocollo non si limita a fissare obiettivi generali, ma apre a sperimentazioni concrete su finanza alternativa, progetti di innovazione sociale e nuovi strumenti di welfare. Per i cittadini, questo significa servizi più accessibili, opportunità di partecipazione e un modello di sviluppo in cui la crescita economica si intreccia con la responsabilità sociale.
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