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Il Parmigiano Reggiano al centro della scena americana: Colbert, il Consorzio e la sfida del mercato USA

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di Redazione

25/11/2025

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Il Parmigiano Reggiano Dop è tornato protagonista, questa volta in un contesto insolito e di forte impatto simbolico: il grande palco televisivo del “The Late Show”. Durante una puntata recente, Stephen Colbert ha dedicato un intero sketch alla Dop emiliano-romagnola, intrecciando ironia e curiosità, elementi che spesso funzionano meglio di qualunque spot quando si tratta di far emergere un prodotto nella cultura popolare. Una visibilità che arriva in un momento strategico per il Consorzio, impegnato in una campagna di promozione negli Stati Uniti insieme alla United Talent Agency.

Una risposta culturale che supera il dibattito sui dazi

Lo sketch nasce dopo le discussioni sulle politiche doganali americane, affrontate dallo stesso Colbert nei mesi precedenti. Da quel confronto era scaturita la lettera firmata dal presidente della Regione, Michele de Pascale, e dal presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, nella quale veniva raccontata la storia della Dop, il suo valore produttivo e la differenza, spesso fraintesa negli USA, tra Parmigiano Reggiano autentico e prodotti che imitano nome ed estetica.

La reazione dei due presidenti all’ultimo sketch è stata positiva perché, al di là dell’ironia, l’attenzione di un programma con un pubblico enorme dà forza a un messaggio fondamentale: raccontare il Parmigiano Reggiano significa raccontare un patrimonio culturale. De Pascale e Bertinelli hanno ricordato come la Dop rappresenti un’identità collettiva e una tradizione che attraversa generazioni, e che per questo è indispensabile continuare a difenderla nei mercati dove l’Italian sounding esercita ancora una forte attrazione.

Un mercato in crescita che richiede un’azione costante

I numeri confermano la rilevanza strategica degli Stati Uniti: 16mila tonnellate esportate nel 2024, pari al 22,5% dell’export totale del Parmigiano Reggiano. Un mercato in cui la Dop autentica copre meno dell’8% del segmento dei formaggi duri, ma con una domanda in aumento e margini ancora enormi. L’abbassamento del dazio al 15% rappresenta un sollievo per i produttori, anche se resta l’incognita delle fluttuazioni valutarie e dell’aumento dei costi all’origine.

Il Consorzio, consapevole dei rischi legati alla concorrenza sleale dei prodotti imitativi, ha rafforzato la propria presenza nelle principali fiere internazionali e avviato campagne informative mirate. L’intento è quello di spiegare, soprattutto ai consumatori americani, cosa distingue la Dop dagli altri prodotti: un metodo produttivo regolamentato, un territorio preciso, una tradizione che non può essere replicata altrove.

L’impegno regionale per una filiera che sostiene territori e comunità

La Regione Emilia-Romagna affianca questa strategia con investimenti significativi, destinati a promuovere le 44 Dop e Igp regionali in tutto il mondo. La Dop-Economy regionale vale 3,9 miliardi di euro e coinvolge migliaia di imprese che rappresentano una parte essenziale dell’identità produttiva del territorio. Nel biennio 2025-2026 saranno disponibili 25 milioni per sostenere iniziative promozionali in Europa, nei Paesi extra-Ue e nel mercato nazionale, con particolare attenzione ai vini di qualità e ai prodotti alimentari certificati.

Le indicazioni geografiche non sono soltanto un valore economico: contribuiscono a mantenere vivo il tessuto rurale e a garantire continuità a tradizioni che ancora oggi generano occupazione, cura del territorio e identità culturale condivisa.

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