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“Imparare a guardare con occhi liberi”: a Reggio Emilia l’arte di Margaret Bourke-White ispira una lezione di libertà

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di Redazione

19/11/2025

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Guardare non è mai un gesto neutro. Guardare significa scegliere, riconoscere, interpretare. Ed è proprio da qui che nasce il laboratorio “Imparare a guardare con occhi liberi”, promosso dal Comune di Reggio Emilia insieme a Fondazione Palazzo Magnani e Associazione Nondasola, come parte del progetto InTersezione, dedicato alla prevenzione della violenza di genere attraverso linguaggi e pratiche educative.

Lo sguardo come forma di potere

La prima tappa si è svolta questa mattina con le classi della scuola Leonardo Da Vinci, all’interno della mostra “Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960”, allestita ai Chiostri di San Pietro fino all’8 febbraio 2026.
Il percorso, che nei prossimi mesi coinvolgerà 400 studenti di 18 classi, propone un dialogo tra immagini e parole per interrogare il concetto di potere: il potere di essere se stessi, ma anche quello dello sguardo, capace di definire o limitare l’altro.
Margaret Bourke-White, prima fotografa di “Life” e prima donna corrispondente di guerra, è il filo conduttore di questa esplorazione. La sua vita, segnata da coraggio e tenacia, diventa uno specchio attraverso cui riflettere sul modo in cui le immagini possono liberare o imprigionare, costruire o demolire stereotipi.

La fotografia come esercizio di consapevolezza

I laboratori, articolati in due momenti – uno presso i Chiostri e uno in classe – offrono agli studenti un’esperienza che alterna visione, analisi e confronto, con la guida delle operatrici di Nondasola e di Palazzo Magnani.
L’arte e la cultura sono strumenti di libertà, capaci di far emergere e trasformare gli stereotipi che abitano la società”, ha affermato l’assessora Annalisa Rabitti, ricordando come l’opera di Bourke-White, per la sua forza e la sua indipendenza, rappresenti un esempio concreto di emancipazione femminile e consapevolezza civica.
L’iniziativa prevede anche una visita dedicata agli insegnanti, per fornire strumenti di continuità educativa e stimolare ulteriori percorsi di approfondimento nelle scuole.

Ne emerge un progetto che unisce arte, educazione e cittadinanza attiva, costruendo uno spazio in cui la cultura diventa lente di lettura del presente e occasione per “guardare” – davvero – con occhi liberi.

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