La cooperazione come eredità viva: torna il Premio Calanchi e Turrini
di Redazione
C’è un filo che lega le generazioni nel mondo cooperativo, e il Premio Luciano Calanchi e Adriano Turrini ne rappresenta una delle espressioni più sincere.
Un riconoscimento pensato per mantenere viva la memoria di due cooperatori che hanno creduto nel potere della collaborazione come motore di progresso, nella capacità di costruire comunità fondate sull’ascolto e sulla responsabilità condivisa.
Promosso da Legacoop Bologna, Fondazione Barberini e Fondazione Unipolis, con il sostegno delle principali istituzioni del territorio, il premio intende dare spazio a giovani menti che desiderano esplorare e rinnovare il senso della cooperazione nel mondo contemporaneo.
Una visione di comunità che guarda al futuro
Come sottolinea Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, la cooperazione è “un modo di mettere in comune risorse di intelligenza, competenza, lavoro e creatività, per migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità”.
Il premio, in questo senso, diventa un laboratorio di idee, dove la ricerca incontra la responsabilità sociale e il pensiero si traduce in pratica collettiva.
Tesi, dottorati e studi internazionali: tre percorsi di valore
L’edizione 2025 prevede tre riconoscimenti:
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3.000 euro alla migliore tesi magistrale,
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5.000 euro alla migliore tesi di dottorato,
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15.000 euro per studi comparati sulla cooperazione, con la possibilità di svolgere una parte del progetto all’estero.
Le candidature resteranno aperte fino al 16 novembre 2025, e la cerimonia di premiazione si terrà nel mese di dicembre.
Un’occasione per celebrare non solo la memoria di due cooperatori esemplari, ma anche per far crescere un pensiero nuovo, capace di unire ricerca, impresa e solidarietà.
Dettagli e modalità di partecipazione sul sito: fondazionebarberini.it/premiocalanchiturrini
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