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La nuova aula bioclimatica della Diana: un prototipo urbano di scuola all’aperto

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di Redazione

01/10/2025

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Alla Scuola dell’Infanzia Diana si costruisce un pezzo di città-giardino. È partita la realizzazione dell’aula bioclimatica, un padiglione didattico esterno integrato con gli ambienti interni, dedicato a esperienze sull’ambiente e sui cicli naturali, e pensato come prototipo replicabile nelle altre scuole. L’opera, finanziata interamente dal MASE con quasi 350.000 euro, rientra nel programma nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici e interpreta in chiave contemporanea la tradizione educativa reggiana.

Architettura, clima, didattica: un unico dispositivo

La nuova aula, progettata dallo Studio Dusi, mitiga l’isola di calore, governa le acque meteoriche e amplia l’uso didattico del giardino durante tutto l’anno. La struttura portante in acciaio – prefabbricata per ridurre tempi, polveri e rumori – sostiene una copertura con grigliato per rampicanti, che trasforma il sole in ombra viva e modulabile. La pavimentazione in legno migliora comfort termico e acustico; un sistema di raccolta e riuso della pioggia alimenta l’irrigazione e diventa materia di laboratorio per i bambini, che sperimentano di persona il ciclo dell’acqua e la sostenibilità delle risorse. La filigrana estetica richiama le architetture liberty del vicino Chalet Bottazzi, ricucendo il nuovo al patrimonio storico del Parco del Popolo.

Tribuna, recinzione, depositi: gli spazi di supporto

Il cantiere comprende la ricostruzione della tribuna all’aperto – più robusta, in acciaio e legno, ripensata come agorà per assemblee e letture – e un nuovo spazio di servizio per deposito materiali e attrezzature. La recinzione sarà sostituita con una soluzione più permeabile, in grado di mettere in continuità visiva il giardino con il parco: un gesto semplice che allarga l’orizzonte percettivo dei bambini e rinsalda l’idea di scuola come luogo poroso, in cui “interno ed esterno” non sono confini ma relazioni.

Verde “adattivo” e biodiversità: la firma paesaggistica

Con la regia dell’agronoma Marcella Minelli, il giardino viene ripensato per ridurre le temperature superficiali e incrementare biodiversità e ombra: aperture mirate nella siepe sempreverde per far entrare luce e panorama, introduzione di nuove essenze arboree e rampicanti in continuità con la pergola, canalette drenanti e finiture in ciottoli per gestire i rovesci intensi e offrire esperienze tattili e percettive. Serbatoi a misura di bambino renderanno immediato l’uso dell’acqua raccolta, trasformando manutenzione e cura in pratiche educative quotidiane.

Cronoprogramma e metodo: conclusione lavori entro novembre 2025. Il progetto è frutto di un percorso partecipato che ha coinvolto uffici comunali, educatrici, famiglie e il Consiglio Infanzia Città: una comunità educante che disegna lo spazio con e per i bambini.

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