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L’Appennino ferito e la forza dei suoi paesi: il viaggio di Rontini tra Tizzano, Borgo Val di Taro e Bedonia

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di Redazione

12/11/2025

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Le strade si arrampicano lente tra i boschi e i calanchi dell’Appennino parmense, un paesaggio bellissimo e fragile, inciso da oltre diecimila frane che da anni ne minano la stabilità. È qui che la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, ha trascorso una giornata di sopralluoghi insieme ai sindaci e ai tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale, per toccare con mano la realtà di un territorio che resiste, ma chiede ascolto e risorse.

Cantieri, paratie e la pazienza delle comunità di montagna

A Tizzano Val Parma la giornata è iniziata in municipio, accanto alla sindaca Isabella Rossi, prima di raggiungere via Ertola e via Brigate Partigiane, dove la collina ha iniziato a cedere. In via Ertola l’Agenzia sta completando una paratia con tiranti del valore di 650 mila euro (FSC), un’opera che difende un gruppo di abitazioni a ridosso del versante. Più in basso, con fondi ministeriali pari a un milione di euro, sono in arrivo due nuove paratie per cento metri complessivi: i lavori cominceranno la prossima primavera.

Rontini ha ricordato che il secondo stralcio del Piano da 28 milioni per il ripristino post-maltempo del 2024 destina 5,8 milioni alla provincia di Parma, suddivisi in 69 interventi di messa in sicurezza. Un segnale, dice, «che testimonia la volontà di lavorare insieme alle amministrazioni locali per una difesa concreta della montagna».

Dalla prevenzione alla ricostruzione: un Appennino che vuole ripartire

A Borgo Val di Taro, la visita ha riguardato il nuovo centro logistico a supporto della Protezione civile, potenziato con 200 mila euro regionali e 65 mila del Comune, che ospiterà sala radio, magazzino attrezzature e spazi per il coordinamento dei volontari.
A Bedonia, invece, la tappa al cimitero di Cornolo ha mostrato come la prevenzione possa anche significare custodire la memoria: 150 mila euro del Dipartimento nazionale hanno permesso il consolidamento delle fondazioni e una palificata per fermare il movimento franoso che minacciava le tombe e la strada sottostante.

L’ultima riunione alla Casa del Volontariato, con i sindaci di Albareto, Compiano e Tornolo, ha chiuso una giornata che non è stata solo un giro di cantieri, ma una ricognizione di resilienza umana. «Salvaguardando la montagna si salva la valle», ha detto la sindaca Rossi, mentre Bedonia ricordava come dietro ogni paratia ci sia un paese che non vuole arrendersi al fango.

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