Mei, trent’anni di musica indipendente: Faenza si prepara a tre giorni di festa
di Redazione
23/09/2025
Dal 3 al 5 ottobre concerti, forum, fiere e premi per celebrare la più longeva rassegna indie italiana
Il Mei come laboratorio creativo
Quando nel 1995 Giordano Sangiorgi immaginò il Meeting delle etichette indipendenti, probabilmente non avrebbe pensato a un percorso capace di resistere tre decenni e di generare oltre un milione di presenze. Oggi il Mei è un festival che unisce passato e futuro, confermandosi un crocevia per artisti emergenti e per professionisti del settore musicale. L’edizione del trentennale, in programma dal 3 al 5 ottobre, sarà un mosaico di eventi che trasformeranno Faenza in un palcoscenico diffuso: dalle piazze ai teatri, dalle sale storiche ai mercati musicali.
La conferenza di presentazione a Bologna ha evidenziato il valore culturale della manifestazione. L’assessora regionale Gessica Allegni ha parlato di un “traguardo che testimonia la vitalità della scena indipendente”, mentre il vicesindaco Andrea Fabbri ha sottolineato l’impatto positivo sulla città.
Premi, fiera del disco e giornalismo musicale
Il Mei 2025 assegnerà riconoscimenti significativi: a Eugenio Finardi la Targa Mei come miglior artista indipendente, ad Antonella Ruggiero il premio alla carriera. Al loro fianco, una lunga serie di appuntamenti che spaziano dalla Fiera del Disco con rarità e prime stampe al Mei Market dedicato al vintage, fino alla mostra “Racing for Frame” sul Team Gresini.
Ampio spazio anche alla riflessione: il Forum del giornalismo musicale, diretto da Enrico Deregibus, porterà al centro temi delicati come l’evoluzione della critica, il rapporto tra musica e intelligenza artificiale, l’autosabotaggio degli artisti e le trasformazioni dell’industria discografica.
Nei trent’anni di storia del Mei, tanti giovani hanno trovato la prima occasione per esibirsi: dai cantautori affermati come Daniele Silvestri a fenomeni globali come i Måneskin, passati dai palchi faentini prima di conquistare il mondo. È proprio questa capacità di scoprire e valorizzare talenti che continua a rendere unico il festival.
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