Mirandola, l’ospedale che cresce: nuovi reparti e una sanità più vicina ai pazienti
di Redazione
11/11/2025
A Mirandola la sanità pubblica compie un passo avanti che profuma di concretezza. Nei corridoi del Santa Maria Bianca, presidio simbolo dell’Area Nord modenese, sono stati inaugurati tre nuovi servizi che rafforzano la presa in carico del paziente e il legame tra ospedale e territorio: la Terapia semintensiva multidisciplinare, l’area di degenza cardiovascolare e una nuova area diurna internistica dedicata al post-dimissione. Un intervento finanziato con fondi regionali per 300 mila euro che restituisce fiducia in una medicina pubblica capace di innovare restando vicina alle persone.
Cura intensiva e competenze condivise
La nuova Terapia semintensiva multidisciplinare, con quattro posti letto monitorati e sistemi di ventilazione a pressione negativa, accoglie pazienti complessi: cardiopatici, pneumologici, post-chirurgici fragili. È un luogo dove diverse specializzazioni lavorano fianco a fianco, unendo competenze per migliorare l’esito clinico e la sicurezza. Accanto, l’area di degenza cardiovascolare aggiunge quattro letti con telemetria ECG, per pazienti con patologie cardiache e comorbilità. Qui internisti e cardiologi decidono insieme ogni giorno le strategie terapeutiche, costruendo un modello di collaborazione che mette al centro la persona.
Dall’ospedale al territorio, senza interruzioni di cura
La nuova area diurna internistica rappresenta un ponte tra il ricovero e il ritorno a casa. È pensata per i pazienti che, pur dimessi, restano fragili e a rischio di riacutizzazione. Attraverso un protocollo integrato che coinvolge infermieri di comunità, medici di base, assistenza domiciliare e la Centrale operativa territoriale, ogni caso viene seguito passo dopo passo, con visite, monitoraggi e verifiche condivise.
Per l’assessore Massimo Fabi, “questo è un investimento strategico che consolida Mirandola come presidio moderno, capace di dare risposte tempestive e umane”. Il direttore generale Mattia Altini parla di un sistema “che evolve insieme al territorio, valorizzando competenze e innovazione”.
La sindaca Letizia Budri, emozionata nel giorno dell’inaugurazione, ha ricordato che “l’ospedale non è un edificio, ma una comunità che cura”. E in queste nuove stanze, attrezzate e luminose, quella comunità continua a crescere, passo dopo passo, intorno ai suoi cittadini.
Redazione