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Ostellato guarda al futuro: 31 milioni dall’Europa per le serre geotermiche di Fri-el Green House

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di Redazione

11/11/2025

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Nel cuore del basso ferrarese, dove la pianura incontra i canali e il vento porta ancora l’odore dell’Adriatico, un progetto industriale e ambientale sta cambiando la geografia dell’energia pulita. La Fri-el Green House di Ostellato, azienda che unisce coltivazioni idroponiche e produzione da fonti rinnovabili, ha ottenuto 31 milioni di euro dal Fondo per l’Innovazione dell’Unione europea per realizzare il progetto geotermico GESIIS: un modello destinato a ridurre drasticamente le emissioni delle serre grazie all’utilizzo del calore naturale del sottosuolo.

Un laboratorio di decarbonizzazione nel Basso Ferrarese

Il progetto, selezionato tra oltre trecento candidature europee e inserito nella categoria “Progetti Pilota”, prevede la costruzione di due doppietti geotermici e di un sistema di stoccaggio termico stagionale. L’obiettivo è sostituire completamente le fonti fossili con energia rinnovabile per il riscaldamento delle serre, dimostrando che l’agricoltura ad alta tecnologia può convivere con un impatto ambientale vicino allo zero.

Il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, ha definito l’assegnazione “una grande conferma dell’efficacia delle politiche regionali di sostegno alle imprese e alla qualità ambientale”. La Regione aveva sostenuto la candidatura con una lettera di accompagnamento, insieme a quella del Ministero dell’Ambiente e di diverse associazioni di settore: un lavoro di squadra che ha pesato nel riconoscimento europeo.

Innovazione, lavoro e identità territoriale

L’investimento di Fri-el Green House si inserisce nel più ampio Progetto di sviluppo del Basso Ferrarese, che coinvolge i Comuni di Ostellato, Portomaggiore e Comacchio, l’Agenzia Sipro e la Regione. Il piano guarda alla decarbonizzazione come leva di crescita, con una previsione di oltre 400 nuovi posti di lavoro e una filiera produttiva orientata all’economia verde.

Il vicepresidente Colla ha voluto ringraziare la famiglia Gostner, proprietaria dell’azienda, “per aver scelto di investire qui, con un progetto evoluto e innovativo che genera occupazione qualificata e tutela l’ambiente”. L’esperienza di Ostellato mostra che la transizione ecologica può nascere anche da una serra, se sostenuta da una visione industriale e politica coerente. È la prova che un territorio apparentemente periferico può diventare laboratorio europeo di sostenibilità, dove il calore della terra alimenta lavoro, energia e futuro.

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