Post sisma 2012, nuova spinta finale per i cantieri: contributo aggiuntivo per gli edifici abitativi ancora in fase di chiusura
di Redazione
26/11/2025
Un aiuto per superare l’ultima parte di un percorso che dura da oltre tredici anni. La Regione Emilia-Romagna introduce un contributo integrativo per gli immobili a uso abitativo già finanziati, destinato a coprire gli extra costi legati al rincaro dei materiali e al completamento delle lavorazioni residue. L’Ordinanza n. 12, firmata il 24 novembre 2025 da Michele de Pascale in qualità di Commissario delegato per la ricostruzione, interviene a sostegno di chi deve ancora presentare l’istanza di saldo finale entro il 31 dicembre 2025.
Secondo Davide Baruffi, assessore regionale alla Ricostruzione, questa misura rappresenta «un passo decisivo per chiudere in maniera ordinata ed equa l’intera fase della ricostruzione», garantendo supporto concreto a chi sta affrontando difficoltà economiche inattese: rincari significativi delle materie prime, ritardi accumulati e nuove lavorazioni necessarie per restituire piena funzionalità agli edifici.
Modalità di accesso e novità economiche
Le domande saranno presentabili dal 1° gennaio al 31 marzo 2026 tramite piattaforma MUDE. La concessione del contributo avverrà entro trenta giorni dalla domanda e sarà erogata contestualmente ai residui stati di avanzamento lavori.
L’aiuto economico coprirà:
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aumenti dei costi dei materiali dal 2021 al 2025;
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revisioni dei prezzi contrattuali;
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quote non previste dal contributo iniziale;
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spese tecniche aggiuntive.
Il tetto massimo è fissato a 96mila euro per unità immobiliare, incrementabile fino al 50% per edifici monofamiliari e del 25% per bifamiliari. Restano esclusi immobili accessori, Onlus (per cui è prevista una misura autonoma), unità vendute durante i lavori e nuove realizzazioni non presenti al momento del sisma.
La Regione considera il nuovo contributo una misura alternativa al superbonus 110%, in scadenza al 31 dicembre 2025 nelle aree terremotate, strumento per cui è stata chiesta proroga al Governo.
Un intervento che punta a chiudere, senza lasciare nessuno indietro, la fase finale della più grande ricostruzione post catastrofe naturale nella storia recente della Regione.
Redazione