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Reggio Emilia al centro dell’enoturismo globale: torna Good Italy Workshop

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di Redazione

01/10/2025

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La nona edizione di Good Italy Workshop approda martedì 30 settembre a Reggio Emilia, trasformando la città in un hub di contrattazione per l’enogastronomia d’eccellenza. Buyer internazionali e supplier italiani si incontrano per costruire nuovi prodotti di viaggio e ampliare le rotte della Food Valley. L’obiettivo è chiaro: promuovere e posizionare sul mercato internazionale un’offerta capace di unire gusto, cultura e sostenibilità.

Dall’itinerario al contratto: cosa cercano i buyer

La domanda globale si orienta verso esperienze autentiche: vacanze attive e benessere intrecciate a visite e degustazioni, percorsi slow in borghi e città, tour con chef e sommelier, oltre a format corporate come il team building culinario. La proposta emiliano-romagnola risponde con una rete capillare di produttori, ristorazione d’autore e accoglienza specializzata, in grado di garantire tracciabilità, stagionalità e riduzione dell’impatto. A supporto, un flusso di dati incoraggiante: nel Regno Unito le ricerche “cooking tourism” crescono del 250% e “best cities for food” del 143% rispetto al 2023; l’87% dei turisti extra UE programmano attività culturali e il 78% esperienze legate al cibo nella stagione invernale. Giappone, Corea del Sud, Cina e Brasile risultano i mercati più dinamici; nei Paesi europei l’interesse è stabile, con il 15,3% delle intenzioni di viaggio rivolto al comparto enogastronomico (oltre 60 milioni di potenziali clienti, di cui 20,6 milioni motivati soprattutto dal food).

La macchina organizzativa e il valore territoriale

APT Servizi Emilia-Romagna e Tourist Trend guidano l’organizzazione di Good Italy Workshop 2025, affiancati dall’Assessorato Agricoltura regionale e dalle Destinazioni Turistiche. La formula alterna B2B programmati ed educational tour tra cantine, acetaie, caseifici e ristorazione stellata, per consentire ai buyer di validare sul campo quelle narrazioni che diventeranno pagine di catalogo. “È un’occasione per raccontare una città che unisce tradizioni e sapori identitari”, ha sottolineato l’assessora Stefania Bondavalli, confidando in ricadute concrete sul trend di presenze.

Per Reggio Emilia, ospitare Good Italy significa posizionarsi come porta d’ingresso qualificata a un patrimonio diffuso fatto di produttori, artigiani, saper fare e paesaggi. La sfida è tradurre questa ricchezza in contratti e pacchetti pronti per i mercati di lungo raggio, con un linguaggio condiviso tra operatori e istituzioni e con la sostenibilità come criterio di qualità percepita.

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