Sanità in Emilia-Romagna: 399 milioni per rafforzare le cure territoriali

Una rete che cresce intorno al cittadino

La medicina di territorio in Emilia-Romagna si conferma asse centrale del sistema sanitario regionale. Nel 2024 sono stati destinati quasi 400 milioni di euro – il 5,4% del Fondo sanitario – a sostegno della medicina generale e delle strutture di prossimità. Le Case della comunità già operative sono 141, mentre altre 47 entreranno in funzione nei prossimi anni. A queste si affiancano 24 ospedali di comunità con 380 posti letto attivi e altri 486 programmati, di cui 416 finanziati tramite PNRR.

Secondo l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, intervenuto in Commissione assembleare, la sfida è costruire un modello di assistenza che valorizzi le professionalità e metta al centro il paziente, con un’organizzazione capillare capace di rispondere a fragilità crescenti e patologie croniche sempre più diffuse.

Il ruolo dei medici di base e delle nuove forme organizzative

In regione i medici di medicina generale sono 2.736: 618 già inseriti nelle Case di comunità e oltre 1.600 riuniti nelle medicine di gruppo. Nuclei di cure primarie, aggregazioni funzionali territoriali e unità complesse permettono di integrare l’attività dei medici con quella di infermieri e altre figure professionali, generando un sistema di prossimità che ha dimostrato resilienza durante la pandemia.

L’impegno quotidiano dei medici di base consente di monitorare circa 200.000 pazienti diabetici e di seguire, a livello territoriale, l’80% dei dimessi dopo un infarto. In media la spesa sanitaria regionale per la medicina generale corrisponde a 102,75 euro per assistito, un investimento che punta a rendere le cure accessibili, sostenibili e sempre più vicine ai cittadini.