Turismo e imprese, CNA lancia la sfida alla Regione: «Norme moderne e strumenti veri per accompagnare la crescita»
di Redazione
20/11/2025
L’incontro tra CNA Emilia-Romagna e l’assessora Roberta Frisoni ha offerto uno spaccato realistico di un settore che, con 15 mila imprese e 45 mila addetti, rappresenta una colonna portante dell’economia regionale ma che oggi si muove in un contesto profondamente diverso rispetto al passato.
Paolo Cavini, presidente di CNA Emilia-Romagna, ha parlato senza giri di parole: «Serve coraggio. Questo è il momento di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Le imprese ci sono e vogliono essere accompagnate con regole che guardano al futuro, non al 2004».
Riforma della legge 16 e affitti brevi: il bisogno di una bussola unica
Nel confronto è emersa con forza la richiesta di aggiornare la legge regionale 16, considerata ormai inadatta a descrivere l’offerta reale dell’ospitalità.
Laura Sillato, presidente regionale di CNA Turismo e Commercio, ha spiegato come la classificazione attuale non rifletta più ciò che il turista trova davvero in struttura, e come alcune categorie presenti in norma siano semplicemente inattuali.
La proposta è costruire una normativa più lineare, con criteri aggiornabili e condivisi, che favorisca la crescita e non intralci gli investimenti.
Il tema degli affitti brevi è stato un altro terreno di confronto serrato. CNA ha ribadito la necessità di distinguere tra operatori professionali e forme di attività meno regolari, evitando che norme poco chiare mettano a rischio la sopravvivenza delle imprese che rispettano già pienamente gli obblighi fiscali e urbanistici.
L’assessora Frisoni ha precisato che il focus della legge è urbanistico e che non ci sarà alcun effetto retroattivo, aggiungendo la disponibilità a chiarire ogni punto potenzialmente ambiguo.
Investimenti, clima e prospettive: le leve per il turismo che verrà
Accanto alla cornice normativa, CNA ha insistito sulla necessità di strumenti economici adeguati. Il bando regionale Eureka, con 11 milioni destinati alla riqualificazione delle strutture, è stato accolto come un segnale importante, ma l’associazione chiede politiche continuative e una visione più ampia sulle aree interne, soprattutto appenniniche.
Si è parlato di ciclabilità, cammini, outdoor, messa in sicurezza delle strade bianche, ma anche del turismo legato alla neve, che necessita di interventi strutturali per rimanere competitivo in uno scenario climatico sempre più imprevedibile.
Non è mancato il tema delle concessioni balneari, sul quale CNA ha espresso forte preoccupazione per l’incertezza normativa che pesa sulle imprese a pochi mesi dalla stagione estiva.
Frisoni ha annunciato un lavoro di coordinamento per definire linee guida uniformi, in attesa degli interventi del Governo su codice della navigazione e decreto indennizzi.
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