Ustica, quarantacinque anni dopo: la storia oltre il mistero

A Palazzo d’Accursio si torna a discutere di Ustica, ma questa volta con gli strumenti della storia.
Il 24 e 25 ottobre, la Fondazione Museo per la Memoria di Ustica, con la direzione dello storico Luca Alessandrini, promuove un convegno che affronta il “non detto” dell’abbattimento del volo civile Itavia, sottraendolo al linguaggio della cronaca per restituirlo a quello della conoscenza.

Dal trauma alla ricerca: quarant’anni di studi e di consapevolezza

L’appuntamento chiude un percorso di ricerca avviato già negli anni Novanta, con la collaborazione dell’Istituto Storico Parri e dell’Associazione Parenti delle Vittime.
“Non si tratta di una denuncia ma di un’indagine storica”, sottolinea Alessandrini, che ha voluto riunire storici, giuristi, fisici e studiosi di politica internazionale per comprendere il contesto politico e militare dell’Italia degli anni Ottanta, tra Guerra fredda, strategie atlantiche e segreti di Stato.

La trilogia dei convegni dedicati a Ustica si conclude, ma la ricerca resta aperta, alimentata dal lavoro di archivi, storici e istituzioni che continuano a interrogarsi sul senso pubblico della verità.

Il contributo della memoria civile

Accanto agli studiosi, sarà presente anche Giuliano Amato, con una riflessione sul rapporto tra potere politico e responsabilità democratica.
L’obiettivo è restituire una narrazione collettiva che superi la logica del mistero e del sospetto, collocando la strage nel suo tempo e nelle sue dinamiche storiche.

“La storia non assolve né accusa, ma spiega”, è il filo conduttore di un convegno che prova a restituire Ustica alla dimensione del sapere, dove memoria e verità possano finalmente dialogare.