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Affrontare le proprie emozioni: partiamo col riconoscerle

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di Redazione

20/10/2025

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Le emozioni ci guidano ogni istante, anche quando sembrano sfuggire al controllo; paura, rabbia, tristezza, frustrazione, gioia incontrollata, senso di colpa sono tutti segnali che parlano di noi, del nostro vissuto, del nostro rapporto con gli altri. Spesso ignoriamo ciò che proviamo perché non sappiamo come chiamarlo, dove collocarlo, o perché temiamo il giudizio. Ma imparare a riconoscere le emozioni è il primo passo verso una vita più serena. Se ti trovi a Bologna, ad esempio, un percorso con Luca Morselli psicologo a Bologna esperto può offrirti uno spazio sicuro per esplorare ciò che senti, dare nome alle tue emozioni e imparare modi sani per accoglierle.

Perché riconoscere le emozioni è così importante

Quando non riconosciamo ciò che proviamo, rischiamo di ignorare segnali vitali che il corpo e la mente ci inviano: il cuore che accelera, la tensione muscolare, il respiro affannato, la mente che ripete pensieri ossessivi. L’emozione non riconosciuta può restare nascosta, ma continua a influenzare comportamenti, relazioni, salute fisica e mentale. Può manifestarsi come irritabilità ingiustificata, sbalzi d’umore, disturbi del sonno o sentimenti di vuoto. Riconoscere un’emozione significa dare ad essa uno spazio nella coscienza, permettere alla mente di osservare invece di reagire automaticamente. È un atto di gentilezza verso se stessi che migliora la capacità di scelta: anziché restare prigionieri dell’emozione, possiamo decidere come rispondere.

Segnali che le tue emozioni stanno bussando

Ci sono segnali chiari e altri più sottili che ci indicano che un’emozione non elaborata sta esercitando un’influenza nella nostra vita. Magari pensieri ricorrenti, rancore, desiderio di isolarsi, difficoltà a dormire, irritabilità, tristezza che non passa dopo i momenti difficili; anche la stanchezza cronica o il calo della motivazione sono tutti segnali importanti. Spesso, sì, li attribuiamo alla stanchezza, al lavoro, allo stress “normale”, ma quando persistono è utile chiedersi: cosa sto provando davvero? Ascoltarsi richiede un momento di calma, uno spazio in cui fermarsi, respirare e chiedersi “come mi sento in questo momento?”; non “cosa dovrei sentire” o “cosa si aspetta che io senta”, ma ciò che emerge dentro di me, senza censura.

Pratiche concrete per iniziare a riconoscere le emozioni

Puoi cominciare con piccoli esercizi quotidiani che allenano la mente a fare spazio alle emozioni, ad esempio puoi usare un diario emotivo: ogni sera annota almeno tre emozioni che hai provato durante la giornata, cosa le ha scatenate e come hai reagito. È un modo semplice per costruire una maggiore consapevolezza di sé. Un altro esercizio utile è la scansione corporea: chiudi gli occhi, osserva dove senti tensione, calore, agitazione, lentezza: il corpo spesso accoglie l’emozione prima che la mente la riconosca. Parlare con qualcuno di fidato – un amico, un familiare, o un professionista – aiuta moltissimo, infatti anche solo nominare l’emozione ad alta voce “sto provando rabbia”, “mi sento triste”, “sento ansia qui dentro” dà potere: diminuisce il peso che porti, crea connessione e chiarezza.

Quando è utile farsi accompagnare da un professionista

Se riconoscere le emozioni diventa difficile, se senti che stanno diventando ingombranti, se portano a chiuderti, evitarti o danneggiare relazioni, è probabilmente il momento di chiedere aiuto; uno psicologo esperto offre strumenti per capire cosa c’è dietro un’emozione, come se questa è legata a esperienze passate, a credenze interiorizzate, o a stress accumulato. E inoltre sa guidarti nel dare voce alle parti di te che forse hai nascosto, aiutandoti a costruire risposte più consapevoli. In terapia si esplora insieme, in uno spazio privo di giudizio, il significato delle emozioni, si riconoscono pattern ripetitivi, si impara a modulare le reazioni e a usare le emozioni come guide, non come limiti.

L’ascolto è il primo passo verso la libertà emotiva

Partire con il riconoscere le emozioni non significa risolvere tutto in un attimo, ma fare un gesto potente verso te stesso: accogliere ciò che senti, dare nome alla tua esperienza, concederti il permesso di non essere perfetto, è lì che la trasformazione può iniziare. Quando impari ad ascoltarti davvero, crei uno spazio interiore in cui vivere più autenticamente, meno ansiosamente, più vicino a ciò che vuoi veramente. Ogni emozione riconosciuta è una risorsa preziosa con cui poter costruire una vita più sincera, più leggera e più libera.
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