Posted on: 17 Dicembre 2020 Posted by: Redazione Comments: 0
casa nuova

Acquistare una casa nuova o andare in affitto? Questa è una domanda che si pongono davvero in molti, specie nel momento in cui hanno in programma un trasferimento o semplicemente stanno cercando una nuova sistemazione. Scegliere una casa in fitto o acquistarne sono due scelte molto differenti tra loro. Per questo motivo è bene ponderare la propria decisione in base alla convenienza e a seconda dei propri progetti futuri.

Quando conviene andare in affitto?

Scegliere di vivere in affitto spesso è una decisione che viene presa come soluzione temporanea o per non iniziare a pagare un mutuo con una rata difficile da sostenere. Andare in affitto sicuramente dal punto di vista economico però, non è conveniente.

I soldi che ogni mese si pagano per il fitto una volta concluso il contratto sono persi, o meglio non rimane nulla di tangibile, ma è come aver pagato per anni una tassa per usufruire di un’abitazione non propria. Dal lato della convenienza economica scegliere di acquistare una casa è un investimento importante, ma che dopo anni di sacrifici permette di ottenere una proprietà che si può rivendere, affittare a terzi o nella quale continuare ad abitare.

L’affitto comunque conviene nel momento in cui: non si hanno credenziali per l’accesso al credito; ci si sposta molto spesso per lavoro quindi non si ha una stabilità abitativa; nell’attesa della decisione d’acquisto di un immobile. In quanto per comprare una casa ci vuole tempo, quindi nel frattempo se non si ha un posto dove abitare, l’affitto è la soluzione più semplice.

Quando conviene comprare casa?

L’acquisto di un immobile è un investimento che se fatto con consapevolezza permette di ottenere una proprietà che può diventare la propria casa principale, o comunque un bene acquisito da poter rivendere, fittare o utilizzare come seconda abitazione.

Per quanto riguarda l’acquisto, la soluzione più scelta è quella di prendere un mutuo o un finanziamento personale (in base alle tue esigenze ed i tassi d’interesse). Se sei interessato ad un prestito personale, ti consiglio di informarti al meglio in appositi portali e solo dopo averlo fatto procedere con la richiesta di un finanziamento.

Comprare una casa è conveniente principalmente per coloro che hanno scelto di stabilizzarsi in una determinata città o paese. Non solo, bisogna considerare che tutti i soldi spesi per il mutuo, alla fine, anche considerando gli interessi da corrispondere alla banca, non sono persi. Proprio perché essendo un investimento per il futuro, alla fine dei conti si avrà una proprietà di cui si potrà disporre come si preferisce.

Comprare una casa o andare in affitto: tempi e costi a confronto

Comprare una casa oppure andare in affitto? Per effettuare la scelta oltre a dover verificare le proprie esigenze, bisogna sicuramente mettere a confronto i tempi e i costi da affrontare.

L’acquisto di una casa prevede una spesa importante. Infatti, oltre al mutuo che di solito copre solo l’80% del valore dell’immobile, bisogna considerare anche i costi del notaio, del mobilio, di eventuali lavori e allacci alle utenze, e il 20% del costo in esubero che bisogna corrispondere mediante le proprie risorse economiche pregresse alla richiesta del finanziamento. Infine, si devono considerare tutte le spese successive quali: IMU (in caso di seconda casa), TARI e tutte le tasse previste per il mantenimento dell’immobile e le spese di manutenzione.

Per quanto riguarda i tempi, acquistare una casa non è immediato. Possono volerci da un minimo di due mesi fino anche a sei mesi, a seconda dei tempi della banca, della valutazione dell’immobile da parte del tecnico abilitato, dei lavori da effettuare ecc…

Andare in affitto invece prevede tempi e costi iniziali molto più esigui. Una casa in fitto si può prendere anche in pochi giorni, una volta firmato il contratto si può fare ingresso nell’abitazione. Per quanto riguarda le spese sono da corrispondere solo la caparra che di solito è pari a 2 mesi del canone d’affitto pattuito, e i costi dell’imposta di registro del contratto all’Agenzia delle Entrate (da suddividere con il proprietario).

Anche se i costi iniziali del fitto sono più esigui rispetto a quelli del mutuo, nel secondo caso alla fine si sarà proprietari di un immobile, nel primo invece solo usufruitori di un servizio e di un’abitazione per un tempo limite definito dal contratto con il locatore.